Limbo Contemporary: un nuovo faro dell’Iper-Contemporaneo a Milano
Milano, città dalla storia artistica e culturale stratificata, si conferma ancora una volta crocevia essenziale dell’arte contemporanea. Dopo le recenti aperture di spazi innovativi come Ordet e UNA Galleria, il fermento artistico del capoluogo lombardo si arricchisce di un nuovo capitolo con l’inaugurazione di Limbo Contemporary, una galleria interamente dedicata alle pratiche iper-contemporanee. Situata nel vivace quartiere di Porta Venezia, Limbo Contemporary nasce dalla visione di Anni Wu, giovane ma già esperta professionista del settore, che ha saputo canalizzare la sua esperienza eclettica in un progetto curatoriale dal respiro internazionale.
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Il Vernissage Inaugurale: “Falene” e il Dialogo tra Materia e Ultramateria
L’apertura di una nuova galleria è sempre un momento di grande risonanza per il panorama artistico, e Limbo Contemporary ha scelto di esordire con “Falene”, una mostra curata da Zoë de Luca, che vede protagonisti tre artisti di grande spessore: Ludovica Anversa, Federico Arani e Leilei Wu. La mostra, come suggerisce il titolo, prende ispirazione da queste enigmatiche creature notturne, esseri di confine che incarnano la tensione tra il visibile e l’invisibile, il terreno e l’ultraterreno. Le opere esposte spaziano dalla pittura alla scultura e all’installazione, creando un’atmosfera sospesa tra mitologia, distopia e riflessione ecologica.
- Ludovica Anversa, artista milanese, propone quattro dipinti ad olio su lino, dove la pittura si fa vibrazione e dissolvenza, evocando paesaggi interiori di inconsistenza spettrale.
- Leilei Wu, attraverso la stampa 3D, plasma sculture leggere e sospese, dall’estetica a metà tra il sintetico e l’organico, interrogandosi sul rapporto sempre più feticistico tra essere umano e tecnologia.
- Federico Arani, artista diviso tra Londra e Roma, indaga l’incontro tra proto-scienza, alchimia e biologia evolutiva, utilizzando materiali industriali e organici come gres, ottone, gomma e acciaio.
L’allestimento si snoda su due piani, culminando con l’installazione “Study for dowsing (Ear)” di Arani (2024), una lampada a infrarossi che irradia calore su una scultura ceramica, quasi a sancire la ritualità sacrale di questo incontro tra materia e ultramateria.
Anni Wu e la Genesi di Limbo Contemporary
Dietro questa nuova avventura c’è una figura poliedrica, Anni Wu, la cui esperienza professionale abbraccia diversi ambiti del settore artistico. Cresciuta a Padova, formatasi in Economia e Management dell’Arte presso la Bocconi, ha maturato esperienze tra l’editoria, la comunicazione e il mercato dell’arte, fino a consolidare il proprio percorso lavorativo da Sotheby’s, dove si è specializzata in valutazioni di opere del secondo dopoguerra e moderno. Tuttavia, dopo sette anni nella celebre casa d’aste, ha sentito l’urgenza di costruire qualcosa di più personale, capace di riflettere il proprio sguardo sulla contemporaneità: così è nata Limbo Contemporary.
«Aprire una galleria è una grande sfida, un atto di consapevolezza e coraggio. Ho deciso di farlo da sola, autofinanziandomi completamente. Ora il lavoro principale è dare una chiara identità alla galleria e costruire un roster di artisti che possano dialogare con i temi e le tensioni più urgenti del nostro tempo» ha raccontato in un’intervista rilasciata a Exibart.
Un nuovo spazio per le nuove Avanguardie
Limbo Contemporary si configura non solo come uno spazio espositivo, ma come un laboratorio di ricerca artistica dove le pratiche emergenti possono trovare terreno fertile per svilupparsi e interagire. L’obiettivo è quello di andare oltre il concetto tradizionale di galleria commerciale, esplorando nuovi modelli espositivi e collaborativi.
La programmazione è già stata delineata fino a gennaio 2026, con una serie di mostre che indagheranno tematiche legate alla scultura, al recupero di materiali di scarto e alla pittura contemporanea. Tra le strategie di crescita della galleria, fondamentale sarà la partecipazione a fiere d’arte di primo livello come Artissima, ARCOmadrid e Liste Basel, oltre a collaborazioni con gallerie internazionali che condividano la stessa visione curatoriale.
Wu sottolinea inoltre la necessità di sfuggire alla frenesia consumistica del mercato per adottare una prospettiva più meditata e sostenibile: «La comunità dell’arte è in continuo movimento e ha un’alta carbon footprint. Dopo anni di esperienza, voglio restare con un piede dentro e uno fuori, cercando alternative alle fiere più mainstream e valorizzando gli artisti attraverso spazi indipendenti, micro fiere iper-curate e project space».
Verso un nuovo ecosistema artistico
L’apertura di Limbo Contemporary si inserisce in un più ampio fermento che sta trasformando il quartiere di Porta Venezia in un polo strategico per l’arte contemporanea a Milano. L’arrivo di nuove gallerie testimonia un cambio di paradigma nel mercato dell’arte, che si sta spostando sempre più verso spazi dinamici, orientati alla sperimentazione e al dialogo interdisciplinare.
Con la sua proposta curatoriale incentrata sulle teorie post-naturali, sull’ecologia e sulla materialità del contemporaneo, Limbo Contemporary si afferma come un tassello imprescindibile in questa nuova geografia artistica. L’invito è quindi a varcare la soglia di questo limbo per lasciarsi trasportare in un viaggio che va oltre i confini del presente, esplorando le possibilità dell’arte come portale verso il futuro.
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