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INTERVISTA ESCLUSIVA IAJ: Jung-Chih Chang (Taiwan)

INTERVISTA ESCLUSIVA: Jung-Chih Chang (Taiwan)

Italian Art Journal continua il suo ciclo di interviste esclusive e lo fa volando direttamente a Taiwan. Parliamo con Jung-Chih Chang, di cui abbiamo già offerto una presentazione approfondita e analizzato alcune delle sue opere più emblematiche. L’intervista di oggi è un viaggio intimo e approfondito nell’universo creativo e personale di un artista internazionale, che ne esplora le motivazioni, le sfide e i sogni. Attraverso le sue risposte, emerge una figura capace di coniugare il linguaggio universale dell’arte con la concretezza della vita quotidiana, creando opere che cercano di rompere i confini tra il mondo dell’arte e quello reale. La sua pratica artistica, profondamente influenzata dall’ambiente naturale e dal contesto sociale, si distingue per un impegno volto a sensibilizzare il pubblico sulla bellezza e sull’importanza della natura, spingendo a riflettere sul rapporto tra l’uomo e il mondo che lo circonda.

Per Jung-Chih Chang non si tratta solo di arte per l’arte, ma di un atto comunicativo che cerca di risuonare con le esperienze comuni, evocando emozioni e partecipazione attiva. Il suo percorso, segnato da una formazione solida e dal supporto familiare, lo ha portato a sviluppare una carriera di respiro globale, mantenendo tuttavia un legame profondo con le sue radici culturali. Attraverso questa intervista, l’artista condivide la sua visione creativa, l’approccio all’arte e al mondo stesso.

L’intervista esclusiva a Jung-Chih Chang, esponente dell’arte di Taiwan

Jung, ci racconti un po’ del suo percorso artistico e su come ha scoperto la sua passione per l’arte, e quali sono stati momenti chiave nella sua evoluzione artistica

Fin da bambina ho dimostrato un grande interesse e talento per l’arte. La pittura è sempre stata il mio linguaggio preferito, un mezzo per esprimere immaginazione e creatività. Da piccola ero spesso notata per le mie capacità e vincevo premi nei concorsi, cosa che mi ha motivata ulteriormente. Inizialmente pensavo che sarei stata una designer grafica per tutta la vita, ma tutto è cambiato con la mia prima gravidanza. Durante quel periodo, soffrivo di ansia prenatale e ho trovato conforto nella pittura. Dipingere mi permetteva di concentrarmi, liberandomi dai pensieri negativi. Questo mi ha spinta a intraprendere il cammino della creazione artistica, fino a diventare un’artista internazionale.

Jung-Chih Chang God hides. 80cm×100cm Acrylic on canvas 2024 Taiwan
Jung-Chih Chang God hides. 80cm×100cm Acrylic on canvas 2024 Taiwan

Qual è stato il suo primo incontro con l’arte che l’ha segnata profondamente?

Il mio primo contatto significativo con l’arte è avvenuto a 16 anni, quando ho frequentato una scuola d’arte. Ogni giorno ero immersa in diversi campi artistici. Sentivo che il mondo dell’arte fosse immenso e libero, ma al tempo stesso vincolato da regole che mi sembravano discutibili. Questa esperienza mi ha portata a esplorare due percorsi: da un lato, l’educazione accademica tradizionale, per rafforzare le basi tecniche della pittura; dall’altro, l’autoapprendimento, per sviluppare un pensiero indipendente e creare un valore unico, capace di rendere il mio lavoro competitivo.

Oltre alla formazione avuta, c’è stato un artista o un evento che ha particolarmente influenzato la sua immaginazione?

Sì, uno in particolare. Durante i miei studi ero affascinata dall’architetto Gaudí. Le sue opere, con le loro curve libere e la fusione di elementi naturali, sembravano dare vita agli edifici stessi. Questo approccio artistico unico ha avuto un forte impatto su di me, rafforzando la mia direzione creativa.

The wild boar wants to eat
The wild boar wants to eat

E nell’attualità, ci sono artisti, movimenti, letteratura, musica o esperienze quotidiane che influenzano il suo lavoro?

Spesso trovo ispirazione osservando i lavori dei miei colleghi artisti sui social, come su Facebook. Ogni nuova opera che vedo mi spinge a superare i miei limiti, affinché la mia arte possa resistere alla prova del tempo.

Tornando a lei, quale ruolo gioca la sua storia personale e culturale nella sua arte?

La mia storia personale è profondamente intrecciata con le mie opere. Sono cresciuta in una zona di Taiwan ricca di risaie, un panorama che alimentava la mia immaginazione da bambina. Più tardi mi sono trasferita in una vivace città portuale, che ha aggiunto un nuovo strato di ispirazione. Oggi vivo tra città e natura, trovando nei paesaggi naturali e negli animali una costante fonte di creatività. La cultura taiwanese, ricca e diversificata, è anch’essa una grande influenza. Taiwan accoglie culture straniere, e io stessa integro nella mia arte tutto ciò che mi circonda. Le mie opere diventano così una rappresentazione della mia esperienza culturale e della creazione di una nuova cultura.

Autumn in Wetland Park
Autumn in Wetland Park

Jung, Come definirebbe la sua identità artistica in poche parole?

Mi chiamano “maestra del colore e della fantasia naturale”. Le mie opere, ricche di colori audaci e armoniosi, evocano l’atmosfera di un giardino onirico, invitando gli spettatori a immergersi in un mondo pieno di energia luminosa. Questo potrebbe andar bene, lo accetto volentieri!

E Quali valori vuole trasmettere attraverso le sue opere?

Voglio trasmettere amore e pace. In un mondo spesso segnato dalla crudeltà, l’arte può ispirare empatia e comprensione. Spero che il mio lavoro possa toccare profondamente le persone e incoraggiarle ad affrontare il mondo con amore.

Passando alla parte più “operativa”, legata al processo di creazione, come descriverebbe il suo processo creativo? E quanto è importante l’innovazione nel processo stesso?

Inizia tutto con un’idea, un punto da cui si diramano linee. Nella mia mente, visualizzo l’opera come un’immagine completa. Durante il processo pittorico emergono problemi che risolvo uno a uno, fino a completare il lavoro. Per me, innovazione significa “competitività personale”. Solo innovando continuamente possiamo distinguerci in un mondo così competitivo. È anche ciò che rende unico lo stile di un artista. Non esistono regole prestabilite nell’innovazione. È un processo di esplorazione continua, fatto di problemi e soluzioni. Questo mi permette di creare un linguaggio unico e personale, che è alla base della libertà dell’arte contemporanea.

Jung-Chih Chang at work
Jung-Chih Chang at work

Che ruolo giocano l’improvvisazione e la pianificazione nel suo lavoro? Sono due lati della stessa medaglia che, spesso, possono essere visti come antitetici.

Risposta: Non sono particolarmente brava nell’improvvisazione, perché ho una personalità rigorosa e un passato da designer grafica. Prima di iniziare a dipingere, progetto l’opera e immagino il tipo di emozione che voglio trasmettere al pubblico. In questa era di vita frenetica, è fondamentale catturare l’attenzione e rallentare lo sguardo dello spettatore con immagini evidenti, colori brillanti e un tema interessante, ben definito prima di iniziare. Al di là della pianificazione, però, sottolineo che l’idea iniziale del mio lavoro nasce dall’intuizione. È una sensazione che percepisco e che immagino possa trasformarsi in un’opera interessante. Una volta che questa intuizione si concretizza, passo a un processo metodico e graduale, seguendo un piano razionale per dare vita a quell’emozione.

Ci parli anche dei temi principali delle sue opere e come cerca di renderle attraverso la creazione dell’opera

La mia ricerca artistica si radica nella filosofia dell’eterno ritorno e nella ciclicità della vita. Amo rappresentare gli animali come protagonisti delle mie opere. Li osservo attentamente nella vita quotidiana, traendo ispirazione dai loro comportamenti. Attraverso le immagini di animali interpreto idee e racconti: a volte esploro le difficoltà della sopravvivenza in natura, altre volte i timori interiori dell’uomo, oppure registro momenti curiosi della vita. Uso colori vivaci e linee in movimento per creare un’atmosfera dinamica. Questo gioco di frammenti e vortici cromatici trasporta lo spettatore in un mondo vibrante di luci e ombre. Alternando tonalità calde e fredde che si fondono con ritmo visivo, cerco di evocare una forte sensazione di profondità e vitalità. Ogni quadro intende mostrare la bellezza e la complessità della vita, interpretandola in modo rilassato: questa è la mia cifra stilistica.

Jung, volendo scavare ancora più a fondo: qual è la sua relazione con il tempo e la memoria nelle sue opere?

Per me, il “tempo” è la concatenazione di molte storie. Senza eventi che lo riempiano, il tempo perderebbe significato. La memoria, invece, conserva queste storie, dando un senso al passato. Le mie opere spesso traggono ispirazione dai miei ricordi. Attraverso di essi, riporto alla luce storie affascinanti che arricchiscono il mio lavoro artistico. La memoria del passato è per me una fonte creativa inesauribile. Attraverso la pittura, dialogo con il mio passato per comprendere meglio ciò che penso e ciò che desidero. Questo mi aiuta a non perdermi. Tuttavia, ora mi concentro maggiormente sul presente. Mi impegno a vivere ogni momento con autenticità, evitando i rimpianti futuri. Le mie opere riflettono questa filosofia, mostrando il mio “vero io”.

JungChih Chang Ginger duck 80cm × 100cm Acrylic on canvas 2024 Taiwan

Su cosa stai lavorando attualmente? Hai progetti futuri che vorresti condividere?

Sto perfezionando le mie abilità creative per realizzare opere sempre più belle e significative, in modo da partecipare a mostre e concorsi internazionali. Recentemente ho preso parte a diverse esposizioni virtuali, tra cui la Bienal de Arte Contemporaneo de Biodiversidad de Cali, in cui ho anche ottenuto un primo posto. Continuerò su questa strada, dato che la mia situazione personale non mi permette di viaggiare spesso.

Qual è il tuo sogno artistico più grande?

Fin da bambina sognavo di mostrare le mie opere al mondo. Il sostegno di mio padre, che ha creduto nel mio talento, mi ha permesso di intraprendere una carriera artistica. Ora il mio obiettivo è diffondere il mio lavoro nei cinque continenti, diventando un modello di ispirazione per altri artisti.

Jung-Chih Chang, per chiudere: che messaggio vorresti lasciare con le tue opere?

Desidero risvegliare nelle persone il legame con la natura e l’importanza di proteggerla. La natura è un dono prezioso, e le mie opere possono essere un ponte tra l’umanità e il mondo naturale.

Jung-Chih Chang Butterfly Dance 80cm×100cm Acrylic on canvas 2024 Taiwan
Jung-Chih Chang Butterfly Dance 80cm×100cm Acrylic on canvas 2024 Taiwan

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