Cibo italiano, arte naif: alla Dolce Vita di Elancourt arriva l’artista internazionale Jaime Vallardo Chavez
Nell’eterna danza tra sensi ed estetica, pochi incontri risultano tanto evocativi quanto quello tra l’arte e la gastronomia. Se il cibo, nella sua essenza, è una forma d’arte effimera, destinata a dissolversi nell’istante stesso in cui appaga il palato, la pittura è il tentativo sublime di rendere eterno un attimo, di trattenere l’inafferrabile. Ed è proprio in questo dialogo tra l’effimero e il duraturo che si colloca la straordinaria esposizione di Jaime Vallardo Chávez presso La Dolce Vita di Élancourt, un luogo dove la tradizione culinaria italiana diventa esperienza culturale e si fonde, in un’estasi sinestetica, con il linguaggio vibrante dell’arte naif. Non si tratta di una semplice mostra, né di una mera esposizione gastronomica: è un’osmosi tra due mondi apparentemente distinti, ma in realtà speculari, entrambi mossi dalla stessa urgenza di raccontare, evocare e commuovere. In un’epoca in cui l’arte rischia di diventare un esercizio cerebrale svincolato dal piacere, e la cucina un mero fenomeno mediatico, questo evento ci riconduce all’essenza di entrambe: la celebrazione della bellezza nella sua forma più autentica, quotidiana e universale.
Un tempio gastronomico per una mostra naif: l’esperimento della Dolce Vita con Jaime Vallardo Chávez
Nell’affascinante cornice di Élancourt, nel cuore delle Yvelines, si erge un tempio della gastronomia siciliana: La Dolce Vita. Fondata nel 1984 da Monsieur Pino Gambino, questa istituzione culinaria è divenuta, nel corso di quattro decadi, un punto di riferimento imprescindibile per gli estimatori della cucina italiana autentica. Le sue pizze, dal gusto inimitabile, sono il frutto di una sapiente combinazione di qualità, generosità e artigianalità, tanto da aver conquistato personalità del calibro di Omar Sy, Jamel Debbouzze, Issa Doumbia e Nicolas Anelka.
In un connubio straordinario tra arte culinaria e arte visiva, La Dolce Vita si appresta ad ospitare la prossima esposizione individuale del maestro dell’arte naif, Jaime Vallardo Chávez. Artista honduregno di straordinaria sensibilità, ha attraversato un cammino artistico che non solo incarna la tradizione della pittura naif, ma la trasfigura in un linguaggio unico, ricco di simbolismi e di riflessioni sul mondo che lo circonda. Nato a Goascorán, nel dipartimento di Valle, Honduras, nel 1976, Vallardo ha da sempre coltivato un profondo legame con le proprie radici culturali, che si riflettono in ogni sua opera, impregnate di una spiritualità che fonde l’antico e il contemporaneo. La sua pittura è una finestra su un mondo primordiale, ricco di figure archetipiche, simboli ancestrali e colori vibranti che narrano storie di terra, storia e identità. Il suo debutto artistico risale al 2008, anno in cui inizia a esporre le sue opere al pubblico internazionale. Da allora, ha partecipato a numerose mostre collettive e individuali in Sud America, Europa e Africa, dove ha trovato terreno fertile per la sua visione estetica e simbolica. Il suo lavoro ha attraversato le principali gallerie e musei di città come Bogotá, Parigi e Madrid, dove ha suscitato l’ammirazione di critici e collezionisti d’arte contemporanea. La sua carriera come scrittore e conferenziere si intreccia armoniosamente con la sua attività pittorica, rendendolo un artista poliedrico e visionario. Chávez è noto come “l’artista delle monete mondiali” poiché incorpora nelle sue opere frammenti di banconote dei paesi visitati, creando così pezzi unici e codificati dall’alto valore artistico ed economico.
Oltre all’attività da artista, Chávez si può fregiare di essere il creatore della “Cruzada y Museo Itinerante del Continente Americano”, denominata anche Bicentenario de América. Un progetto di ampio respiro che riunisce oltre 600 artisti in un collettivo vitale, celebrando i 200 anni di indipendenza del continente. Un evento sui generis che ha attirato le attenzioni di tutto il continente e il cui eco è giunto fino all’altro lato dell’Oceano.
Un incontro straordinario, con il vernissage fissato per l’11 aprile 2025
L’incontro tra l’arte naif di Chávez e l’atmosfera calorosa e familiare de La Dolce Vita rappresenta un evento imperdibile per gli amanti della buona arte, del buon cibo e, in generale, della buona (o Dolce) vita. I sensi degli avventori saranno infatti deliziati sia dalle prelibatezze siciliane che dalle opere vibranti dell’artista honduregno. Questa sinergia tra sapori e colori offrirà ai visitatori un’esperienza multisensoriale unica, celebrando la bellezza dell’espressione artistica in tutte le sue forme.
La mostra si terrà dall’11 al 30 aprile 2025 presso La Dolce Vita, situata al Centre Commercial des 7 Mares, 78990 Élancourt. Orari d’apertura e visita dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 14;30 e, in serata, dalle 19:00 fino alle 23:00. Il vernissage è fissato per l’11 aprile alle ore 19:00, che segnerà l’apertura di questa straordinaria esperienza di fusione tra arte e gastronomia, offrendo agli ospiti un’esperienza immersiva e raffinata. In un’atmosfera intima e conviviale, gli invitati avranno l’opportunità di incontrare personalmente il maestro Jaime Vallardo Chávez, lasciandosi guidare dal suo racconto nel cuore pulsante della sua visione artistica. Tra calici di vino selezionato e delizie della tradizione siciliana sapientemente preparate dalla brigata de La Dolce Vita, il pubblico potrà immergersi in un dialogo multisensoriale tra i colori vibranti delle opere esposte e i sapori avvolgenti della cucina mediterranea. Un’occasione irripetibile per scoprire il potere evocativo della pittura naïf, assaporando la veracità della Sicilia.
SOSTIENI GRATUITAMENTE IL PROGETTO DI ITALIAN ART JOURNAL SEGUENDOCI SU FACEBOOK E SU INSTAGRAM
PER VEDERE LE NOSTRE PRODUZIONI MEDIA SEGUI ANCHE ARTING AROUND SU FACEBOOK, INSTAGRAM E TIKTOK.
PER TE È GRATIS, PER NOI È ESTREMAMENTE IMPORTANTE! GRAZIE MILLE!
