Una Video Game Zone al Museo Nazionale del Cinema di Torino
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Una Video Game Zone al Museo Nazionale del Cinema di Torino

Una Video Game Zone al Museo Nazionale del Cinema di Torino

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino inaugura VIDEO GAME ZONE, una delle prime aree permanenti in Italia e al mondo, interamente dedicata ai videogiochi all’interno di un’istituzione museale.

Allestita in una chapelle dell’Aula del Tempio, cuore della Mole Antonelliana, VIDEO GAME ZONE è curata da Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema, e Fabio Viola e in collaborazione con l’Università di Torino.

Dopo le salette dedicate al VR, il Museo Nazionale del Cinema si apre a nuovi linguaggi che possano dialogare in maniera trasversale e indirizzarsi a un pubblico sempre più ampio – sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Stiamo attraversando un momento di grandi e rapide trasformazioni, sta anche a noi, come museo, saperle intercettare per tempo e metterle a disposizione dei nostri tantissimi visitatori”.

“Il cinema e il videogioco hanno caratteristiche, strutture, personalità e metodi di fruizione totalmente diversi, ma le intersezioni e le influenze reciproche sono innumerevoli e sempre più evidenti – dichiara Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema e co-curatore dell’allestimento. Abbiamo creato uno spazio unico nel suo genere, perfettamente inserito nel percorso museale, che racconta il legame sempre più forte tra videogioco e cinema.

Inizia così un percorso di acquisizione di opere, di studio e ricerca, il tutto volto alla realizzazione di una mostra che vedrà la luce nei prossimi anni”.

Se il cinema con la sua immagine in movimento ha plasmato l’immaginario collettivo attraverso la narrazione visiva, i videogiochi hanno esteso questo immaginario, offrendo non solo storie da guardare, ma anche da vivere e influenzare direttamente grazie alla loro natura di immagine interattiva – sottolinea Fabio Viola, co-curatore dell’allestimento. L’introduzione dei videogiochi al Museo Nazionale del Cinema non solo è un passaggio formale nel riconoscimento come forma d’arte a pieno titolo ma vuole sottolinearne e stimolare il dialogo tra forme d’arte diverse ma assolutamente complementari, mostrando le intersezioni, le influenze reciproche e le potenzialità espressive uniche di questi due medium che hanno segnato il XX e XXI secolo”.

“Da anni l’Università di Torino ha avviato ricerca e didattica sui temi legati alla gaming culture – sottolinea Giulia Carluccio, prorettrice dell’Università di Torino. Il nuovo progetto che vede il nostro Ateneo partner del Museo Nazionale del Cinema conferma la vivacità della ricerca universitaria sempre più attenta ai bisogni e alle trasformazioni della società contemporanea”.

“L’apertura al videogioco di un’istituzione autorevole e prestigiosa come il Museo Nazionale del Cinema è un segnale positivo di grande importanza – commenta Riccardo Fassone, Professore associato di Storia e teoria delle forme ludiche presso l’Università di Torino e game designer. Un mezzo di comunicazione popolare e autoriale, a cavallo tra arte e industria, tra narrazione e design, trova un luogo privilegiato di esposizione e analisi in un contesto che si è sempre dimostrato ricettivo ai cambiamenti e alle innovazioni”.

Il percorso espositivo della Video Game Zone al Museo Nazionale del Cinema di Torino

Il percorso espositivo permette al visitatore di immergersi nel mondo dei videogiochi grazie a una proiezione centrale che propone un montato di film e serie tv che hanno citato, omaggiato o si sono ispirate al videogioco e alla gaming culture, dalle grandi produzioni hollywoodiane passando per il cinema indie fino alle più recenti serie TV. Tra questi ricordiamo Tron (1982) di Steven Lisberger, War Games – Giochi di Guerra (1983) di John Badham, Kung-Fu Master (1988) di Agnès Varda, Super Mario Bros. (1993) di Annabel Jankel e Rocky Morton, EXistenZ (1999) di David Cronenberg, Lara Kroft: Tomb Raider (2001) di Simon West, Pixels (2015) di Chris Columbus, Stranger Things (episodio 1, stagione 2) (2017) dei Fratelli Duffer, Ready Player One (2018) di Steven Spielberg e The Last of Us (stagione 1, episodio 1) (2023) di Craig Mazin e Neil Druckmann.

Quattro postazioni audiovideo mostrano le intro e i trailer dei videogiochi, dev. diaries e altri materiali che ne raccontano il processo di realizzazione, integrati da immagini di repertorio relative al making of e al game play che danno uno spaccato dell’evoluzione dell’estetica del videogioco e delle tecniche di produzione, dal rotoscope all’introduzione della motion capture e dei segmenti di live action.

L’allestimento è completato da teche espositive contenenti concept art e appunti, sketches e documenti di design, nonché assets di preproduzione e props provenienti dai vari universi narrativi videoludici.

I materiali in mostra comprendono numerosi oggetti tra cui alcuni layout disegnati a mano di Broken Sword (1996), la pagina del copione per la voce fuori campo di Gone Home (2013), diversi oggetti di scena usati per i segmenti di live action di Alan Wake II (2023), la telecamera Vicon T160 e quattro maschere utilizzate per riprese motion capture e numerose pagine di sceneggiatura di Detroit: Become Human (2018), la figura da collezione a grandezza naturale di “BBPOD” in Death Stranding Director’s Cut (2021).

La collezione

Oltre alla realizzazione di un’area dedicata, il Museo Nazionale del Cinema ha intrapreso una campagna di acquisizione legata al mondo del gaming, che non si limita alla versione giocabile ma include rari e inediti materiali di produzione e game design, quali concept art, manuali tecnici, appunti, storyboards, disegni preparatori, sceneggiature e oggetti utilizzati internamente nelle fasi creative prima del rilascio. Questi materiali di alto valore museale, che vengono spesso persi o cancellati, sono testimonianze fondamentali e sottolineano come il processo che porta alla realizzazione di un videogioco sia, in molti casi, simile alla realizzazione di un film.

La saletta Video Game Zone prevede una rotazione dei materiali esposti, che va di pari passo con il processo di acquisizione, permettendo ai visitatori di scoprire ogni volta oggetti e documentazione riconducibili a differenti fasi creative e a titoli diversi.

Le prima tranche di acquisizioni include 13 titoli: Alan Wake 2 (Remedy Entertainment, 2023), Another World (Éric Chahi, 1991), Assassin’s Creed®Mirage (Ubisoft, 2023), Braid (Number None, 2008), Broken Sword (Revolution Software, 1996), Death Stranding Director’s Cut (Kojima Productions, 2021), Detroit: Become Human (Quantic Dream, 2018), Final Fantasy VII (Square Enix, 1997), Gone Home (Fullbright, 2013), Heavy Rain (Quantic Dream, 2010), Life Is Strange (Square Enix, 2015), Prince of Persia (Jordan Mechner, 1989), Red Dead Redempion (Rockstar Games, 2010).

Il piano delle acquisizioni verrà progressivamente implementato con nuove opere, tra cui Her Story (Sam Barlow, 2015), Telling Lies (Annapurna Interactive, 2019) e Immortality (Half Mermaid, 2022).

Sul sito del Museo Nazionale del Cinema nell’area ‘Collezioni’ è stata predisposta una nuova sezione dedicata alla collezione dove sarà possibile consultare le acquisizioni del Museo e le schede tecniche di ogni videogioco AL SEGUENTE LINK.

InTO CINEMA

Una selezione di contenuti è disponibile e fruibile anche a distanza su InTO Cinema, la piattaforma streaming del Museo Nazionale del Cinema sulla quale, dato il ricco materiale digitale ricevuto per ogni acquisizione, è stata creata una nuova area dedicata. Accedendo alla sezione, si potrà osservare la linea del tempo dei titoli acquisiti e cliccando sul nome del videogioco sarà possibile accedere a contenuti di approfondimento. La piattaforma ospiterà, infatti, interviste inedite ai creators, gallerie di immagini con concept art e sketches, sceneggiature sfogliabili.

InTO Cinema, ideata e realizzata per espandere l’offerta culturale e cinematografica del museo e attrarre e coinvolgere le scuole e nuovi pubblici, è uno strumento che ha reso possibile l’ampliamento dei materiali accessibili al pubblico oltre allo spazio espositivo.

C’è anche una Masterclass

A inaugurare la nuova area sarà una Masterclass con David Cage, fondatore di Quantic Dream. Artista visionario con una carriera che abbraccia tre decenni, l’autore francese ha costantemente dimostrato la sua capacità di innovare, firmando capolavori come Fahrenheit (2005), Heavy Rain (2010), Beyond: Two Souls (2012) e Detroit: Become Human (2018). Cage parteciperà a un confronto con il direttore Domenico De Gaetano e Fabio Viola, offrendo la propria visione creativa ed esplorando le convergenze tra cinema e videogiochi.

Alla fine della Masterclass, David Cage riceverà il premio Stella della Mole per il fondamentale contributo e per il suo approccio pioneristico allo sviluppo narrativo nell’intersezione tra cinema e videogiochi con la seguente motivazione: Da oltre 25 anni David Cage ha aperto una nuova strada al modo in cui si concepiscono e fruiscono i videogiochi. Andando oltre i modelli tradizionali basati su sfide complesse, azioni frenetiche e game over, le produzioni della società francese Quantic Dream si distinguono per la straordinaria capacità di combinare narrazione emotiva, tecniche cinematografiche avanzate e innovazioni tecnologiche.

C’è un prima ed un dopo David Cage nella considerazione del videogioco come linguaggio ed espressione culturale. La sua visione creativa, espressa attraverso titoli iconici come ‘Heavy Rain’, ‘Beyond: Two Souls’ e ‘Detroit: Become Human’, ha dimostrato come i videogiochi possano esplorare tematiche profonde, stimolare riflessioni etiche e sociali, e coinvolgere emotivamente il pubblico. Grazie a lei, milioni di giocatori hanno potuto vivere esperienze narrative uniche, caratterizzate da scelte morali complesse e storie ricche di pathos e introspezione.

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino, riconoscendo il valore del suo contributo artistico e la sua dedizione alla sperimentazione e all’innovazione, è onorato di assegnarle il premio Stella della Mole.

Con questo riconoscimento, celebriamo il suo impegno nel trasformare il panorama videoludico e nel promuovere la cultura del videogioco contribuendo ad un avvicinamento tra i due media che siamo qui, oggi, a celebrare.

“Nella mia carriera ho sempre sostenuto l’idea che i videogiochi siano una forma di espressione creativa, proprio come il cinema o la letteratura – sottolinea David Cage. Da oltre 60 anni il Museo Nazionale del Cinema di Torino esplora l’impatto del cinema sulla società e l’apertura di uno spazio permanente dedicato ai videogiochi è una pietra miliare per i media interattivi. Come creatore, sono onorato che siano esposti i nostri giochi Heavy Rain e Detroit: Become Human e sono entusiasta di celebrare l’apertura della mostra con una Masterclass. Sarà l’occasione per discutere di come i videogiochi e il cinema si influenzano a vicenda per spingere i confini della narrazione”.

Inoltre, come in precedenti masterclass, da mercoledì 3 luglio 2024 l’incontro con David Cage sarà fruibile in streaming on-demand sulla piattaforma InTO CINEMA.

Da oltre 25 anni David Cage crea videogiochi all’avanguardia nella narrazione interattiva. I suoi giochi permettono ai giocatori di compiere scelte che influenzano la storia, dando vita a esperienze ricche di emozioni che li incoraggiano a mettere in discussione i propri sentimenti e valori morali. Fondatore e mente creativa dello studio Quantic Dream, ha scritto e diretto titoli acclamati come Omikron: The Nomad SoulFahrenheit: Indigo ProphecyHeavy RainBeyond: Two Souls e Detroit: Become Human, vendendo oltre 20 milioni di giochi in tutto il mondo e vincendo oltre cinquanta premi internazionali, tra cui tre BAFTA.

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Il Museo nazionale del Cinema di Torino: un focus

Unico in Italia e tra i più importanti al mondo, il Museo Nazionale del Cinema è ospitato all’interno della Mole Antonelliana di Torino, simbolo della città. È uno dei musei più visitati d’Italia, grazie al suo ricchissimo patrimonio (oltre 2.300.000 pezzi) e al suo emozionante e sbalorditivo allestimento articolato su più livelli espositivi e sviluppato a spirale verso l’alto, seguendo il crescendo antonelliano e sovrapponendo livelli diversi di lettura.

Il Museo Nazionale del Cinema, grazie alla molteplicità delle attività scientifiche e divulgative attuate, è un polo di iniziative culturali tra i più importanti a livello nazionale e internazionale. Realizza mostra esclusive, fa ricerche d’avanguardia sulla conservazione dei materiali e sulla storia del cinema, propone un vasto programma di restauri, oltre a mettere in campo iniziative editoriali, rassegne cinematografiche, incontri con autori e protagonisti del cinema e programmi didattici.

Al Museo Nazionale del Cinema afferiscono tre importanti festival cinematografici di rilevanza internazionale: Torino Film Festival, Festival CinemAmbiente e Lovers Film Festival, oltre al TorinoFilmLab, il laboratorio che sostiene talenti di tutto il mondo attraverso programmi di formazione e sviluppo, a supporto della produzione e della distribuzione.

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