Un murale di Banksy a Bristol sarà messo all’asta insieme all’edificio su cui è stato creato.
Un iconico murale di Banksy a Bristol, nel sud-ovest dell’Inghilterra, sarà messo all’asta il prossimo anno insieme all’edificio su cui è stato dipinto. “Well Hung Lover” (“L’Amante Ben Appeso”) è stato realizzato nel 2006 sulla parete laterale di un edificio situato in Frogmore Street. Successivamente, i residenti della città votarono a favore della sua conservazione, riconoscendone l’importanza culturale.
Una scena iconica: Il murale di Banksy a Bristol
Il murale raffigura un uomo nudo aggrappato al bordo di una finestra mentre un uomo in giacca e cravatta lo cerca dall’interno, con una donna accanto a lui che osserva la scena. Nel tempo, l’opera è stata parzialmente vandalizzata con schizzi di vernice blu, che ora fanno parte della sua storia e del suo fascino unico.
L’edificio all’asta e la restrizione per il futuro proprietario
L’edificio che ospita il murale, un tempo utilizzato come clinica di salute sessuale, sarà messo all’asta dall’agenzia immobiliare e casa d’aste Hollis Morgan. La proprietà sarà disponibile con un contratto di locazione di 250 anni e un prezzo iniziale di 700.000 sterline (circa 840.000 euro).
L’immobile, un esempio di architettura georgiana, è classificato come Grado II, una categoria che indica un interesse storico o architettonico speciale e che deve essere preservato. Il contratto di locazione include un vincolo restrittivo che obbliga il futuro proprietario a mantenere il murale di Banksy al suo posto. Tuttavia, non esiste un obbligo diretto di garantirne la conservazione o manutenzione.
L’arte di Banksy, la politica di Bristol e il rebus sulla urban art
Bristol non ha una politica ufficiale sull’arte di strada. L’annuncio della casa d’aste sottolinea che “l’arte di strada non è creata come opera permanente, ma come forma di protesta, spesso realizzata illegalmente e senza il permesso del proprietario dell’edificio”. Di conseguenza, l’opera può evolversi con il tempo, deteriorarsi o essere coperta da altre opere artistiche.
L’anno scorso, un altro murale di Banksy a Dover, nel sud dell’Inghilterra, è andato perduto quando è stato demolito l’edificio su cui era dipinto. L’opera, valutata circa 1 milione di sterline, raffigurava un operaio intento a rimuovere una delle stelle dalla bandiera dell’Unione Europea, come simbolo della Brexit.
Con la vendita dell’edificio di Frogmore Street, l’arte di Banksy continua a intrecciarsi con il destino delle strutture che la ospitano, sollevando interrogativi sulla conservazione di opere nate come atti di ribellione.
Per approfondire sulla urban art: il nostro focus sul murale di Diego Rivera al Rockfeller Center.
L’impatto della commercializzazione sull’arte urbana: Banksy a Bristol, il possibile precedente
La vendita di edifici che ospitano opere di Banksy, come già accaduto in passato, porta inevitabilmente alla commercializzazione dell’arte urbana. Questa dinamica ha sollevato un dibattito globale sul significato e il futuro di opere che nascono come espressioni di protesta o critiche sociali. L’arte di Banksy, originariamente concepita come sfida al sistema e come voce per questioni politiche e sociali, rischia di essere trasformata in un bene di lusso, accessibile solo a pochi. Questo fenomeno potrebbe andare contro la natura stessa della street art, il cui obiettivo principale è coinvolgere un pubblico ampio e diversificato, offrendo un’esperienza artistica gratuita e immediata.
D’altra parte, alcuni sostengono che la vendita e la protezione di questi edifici rappresentino un’opportunità per preservare opere che, altrimenti, potrebbero andare perdute. Tuttavia, la storia di murali demoliti o danneggiati dimostra che l’arte urbana, anche quando considerata preziosa, può facilmente cadere vittima di interessi economici. La demolizione del murale di Dover è un chiaro esempio di come le priorità dello sviluppo urbano possano prevalere sulla salvaguardia del patrimonio culturale. Il caso di “Well Hung Lover” potrebbe segnare una svolta, spingendo istituzioni, comunità locali e investitori a riflettere sul delicato equilibrio tra conservazione e sfruttamento commerciale dell’arte di strada. In un mondo in cui l’arte urbana si sta gradualmente affermando come componente centrale della cultura moderna, è essenziale stabilire strategie che proteggano l’essenza stessa di queste opere, garantendo al contempo il loro valore artistico e sociale.
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