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Guida ai borghi d’Italia: 5 borghi dell’Umbria da scoprire assolutamente

Guida ai borghi d’Italia: 5 borghi dell’Umbria da scoprire assolutamente

C’è una terra al centro d’Italia dove il tempo sembra sospeso in un limbo di eterna bellezza, dove la pietra racconta storie millenarie e dove l’orizzonte si fonde con il cielo in un abbraccio di colline verdi e torri antiche. L’Umbria, cuore pulsante della penisola, custodisce nel suo grembo borghi che sono come gioielli incastonati in un paesaggio che pare dipinto dalla mano di un artista divino.

Percorrere le strade che conducono a questi luoghi è come intraprendere un viaggio nell’anima più autentica dell’Italia, un pellegrinaggio non solo geografico ma spirituale, dove ogni vicolo, ogni piazza, ogni chiesa racchiude frammenti di un’identità collettiva che resiste al frenetico fluire della modernità.

Vi propongo un itinerario dell’anima attraverso cinque borghi umbri che non sono semplici destinazioni turistiche, ma veri e propri santuari della memoria e della bellezza, luoghi dove il viaggiatore può riscoprire non solo la storia, ma anche una parte dimenticata di sé stesso.

1. Spello: la città dei fiori e dei colori

Chi giunge a Spello in un tiepido mattino di primavera comprende immediatamente perché questo borgo sia considerato tra i più belli d’Italia. Le sue mura romane, rosate come un’alba promettente, abbracciano un dedalo di vicoli dove il tempo sembra aver rallentato il suo corso inesorabile.

Camminare per le strade di Spello significa immergersi in un caleidoscopio di sensazioni: il profumo dei gerani che deborda dai balconi, il calore della pietra che ha assorbito secoli di sole, l’eco dei passi che risuona tra le facciate medievali. Ogni angolo racconta una storia, ogni portone socchiuso invita all’esplorazione di un microcosmo di bellezza quotidiana.

Durante l’Infiorata, che si tiene in occasione del Corpus Domini, Spello si trasforma in una galleria d’arte effimera a cielo aperto. I maestri infioratori trasformano le strade in tappeti floreali di straordinaria bellezza, componendo quadri con petali e foglie che vivranno lo spazio di un giorno, come a ricordarci la fragilità e la preziosità della bellezza.

La Collegiata di Santa Maria Maggiore custodisce gli affreschi del Pinturicchio, pennellate di genio che raccontano storie sacre con la vivacità di chi ha saputo cogliere l’essenza umana nel divino. Davanti a queste opere, il visitatore non è solo spettatore, ma diventa parte di un dialogo silenzioso che attraversa i secoli.

All’imbrunire, quando le luci dorate del tramonto accarezzano le facciate delle case e le ombre si allungano sui vicoli, Spello rivela la sua anima più autentica. Nei piccoli ristoranti si celebra il rito antico della convivialità, dove l’olio nuovo – oro verde di queste colline – trasforma semplici bruschette in esperienze sensoriali indimenticabili.

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