Trentinara: Il terrazzo selvaggio sul Cilento
Esistono luoghi che sembrano sospesi tra cielo e terra, balconi naturali dove l’orizzonte si dilata fino a sembrare infinito, dove lo sguardo può vagare libero attraverso panorami che tolgono il respiro e riempiono l’anima. Trentinara è uno di questi luoghi magici, un piccolo borgo arroccato a 600 metri sul livello del mare, aggrappato con tenacia a uno sperone roccioso che domina la valle del Sele e la vasta pianura di Paestum. Da qui, nelle giornate più limpide, lo sguardo abbraccia un paesaggio straordinario che va dal mare Tirreno, con le antiche rovine dei templi dorici chiaramente visibili in lontananza, fino ai monti del Cilento interno, in un abbraccio visivo che racchiude millenni di storia e una natura di selvaggia bellezza. Ma Trentinara non è solo un punto panoramico d’eccezione: è un borgo vivo, autentico, dove il tempo sembra scorrere con un ritmo diverso, più umano, più armonioso con i cicli naturali.
Le sue stradine tortuose, le scalinate che collegano i diversi livelli dell’abitato, le case in pietra locale con balconi fioriti e porte colorate, le chiese che custodiscono tesori d’arte e di fede: ogni angolo di questo piccolo centro racconta storie di vita quotidiana che si intrecciano con leggende secolari, come quella dell’amore tragico tra la giovane Saul e il pastore Massaro Giuseppe, che secondo la tradizione si gettarono dalla scogliera – oggi nota come “la Ripa” – per restare uniti nell’eternità piuttosto che separati in vita. È da questa leggenda che prende il nome il “Sentiero dell’Amore”, un percorso panoramico che segue il ciglio dello strapiombo e che rappresenta oggi una delle attrazioni più suggestive di Trentinara, meta di coppie in cerca di romanticismo e di fotografi attratti dalla spettacolarità del paesaggio.
Trentinara: il terrazzo sul Cilento
A circa 600 metri sul livello del mare, aggrappato a uno sperone roccioso che domina la valle del Sele e la piana di Paestum, sorge Trentinara, un piccolo borgo che offre uno dei panorami più spettacolari dell’intero Cilento. Questo paese di poco più di mille abitanti, le cui origini risalgono probabilmente all’epoca medievale, rappresenta una scoperta sorprendente per chi desidera combinare l’esplorazione di un autentico centro storico con esperienze paesaggistiche di straordinaria bellezza.

L’impianto urbanistico di Trentinara è quello tipico dei borghi medievali arroccati: stradine tortuose che si inerpicano seguendo la conformazione della roccia, scalinate che collegano diversi livelli dell’abitato, slarghi improvvisi che si aprono su panorami mozzafiato. Passeggiando per il centro storico, ben conservato e recentemente valorizzato da interventi di restauro rispettosi dell’identità locale, si respira un’atmosfera di genuina autenticità. Le case in pietra locale, con i loro balconi fioriti e le porte colorate, creano scorci di grande fascino, mentre piccoli dettagli architettonici – un portale scolpito, una nicchia votiva, un’antica fontana – raccontano secoli di storia quotidiana.
Il punto più celebre di Trentinara, quello che ne ha determinato l’appellativo di “terrazzo sul Cilento”, è la cosiddetta “Ripa”, uno strapiombo di oltre 300 metri che si affaccia sulla valle sottostante. Da qui, nelle giornate più limpide, lo sguardo può spaziare dalla costa tirrenica, con le rovine di Paestum chiaramente visibili in lontananza, fino ai monti del Cilento interno e agli Alburni. Questo belvedere naturale è stato recentemente valorizzato con la creazione del “Sentiero dell’Amore”, un percorso panoramico che segue il ciglio della rupe e che prende il nome da una leggenda locale legata proprio a questo luogo vertiginoso.
La leggenda narra dell’amore tragico tra la giovane Saul e il pastore Massaro Giuseppe. Secondo la tradizione, la ragazza, per sfuggire a un matrimonio imposto con un uomo che non amava, si gettò dallo strapiombo insieme al suo vero amore, preferendo la morte a una vita separati. Questa storia di passione e sacrificio, che ricorda per certi versi il mito di Ero e Leandro o la tragedia di Romeo e Giulietta, è profondamente radicata nell’identità culturale di Trentinara e viene celebrata durante eventi e rievocazioni che animano il borgo, specialmente nella stagione estiva.
Ma Trentinara non è solo panorami e leggende. Il borgo conserva interessanti testimonianze architettoniche che meritano una visita attenta. La Chiesa Madre di San Nicola, risalente al XVIII secolo, custodisce al suo interno opere d’arte di valore, tra cui dipinti di scuola napoletana e sculture lignee di pregevole fattura. L’edificio, con la sua facciata sobria ed elegante e il campanile che si staglia contro il cielo azzurro, domina la piazza principale del paese, punto di ritrovo della comunità locale e luogo dove assaporare l’atmosfera autentica di questo angolo di Cilento.

Non meno interessante è la visita al Castello Medievale, o meglio, a ciò che ne rimane. La struttura difensiva, che un tempo proteggeva il borgo dalle incursioni, conserva ancora parte delle mura perimetrali e alcuni ambienti interni, offrendo una testimonianza tangibile del passato feudale di Trentinara. Dal castello, la vista sulla valle sottostante è particolarmente suggestiva e permette di comprendere la posizione strategica scelta per l’edificazione del borgo.
L’esperienza a Trentinara non sarebbe completa senza assaggiare le specialità gastronomiche locali. In piccole trattorie a conduzione familiare è possibile gustare piatti della tradizione cilentana, preparati secondo ricette tramandate di generazione in generazione. I cavatielli con ragù di castrato, la minestra maritata, le polpette di melanzane, la parmigiana di zucchine e i dolci a base di fichi secchi rappresentano alcune delle delizie che la cucina locale offre al visitatore. Il tutto accompagnato da vini prodotti nelle aziende agricole della zona, che stanno riscoprendo e valorizzando vitigni autoctoni di grande interesse.
Negli ultimi anni, Trentinara ha sviluppato un’offerta di turismo esperienziale che permette ai visitatori di entrare in contatto diretto con la cultura e le tradizioni locali. Laboratori di ceramica, corsi di cucina tradizionale, esperienze di raccolta di erbe spontanee con anziani del posto che ne conoscono proprietà e utilizzi: sono solo alcune delle attività che è possibile svolgere soggiornando in questo piccolo centro cilentano, entrando così in sintonia profonda con il genius loci.
Chi è il visitatore ideale di Trentinara?
Trentinara è la destinazione perfetta per coppie in cerca di romanticismo e suggestione. Il Sentiero dell’Amore, con i suoi panorami mozzafiato e la sua leggenda appassionante, crea l’atmosfera ideale per momenti di intimità e condivisione. È anche un luogo che parla agli amanti della fotografia paesaggistica, che troveranno nelle viste dalla Ripa soggetti di straordinaria bellezza, specialmente nelle ore dell’alba e del tramonto, quando la luce crea giochi cromatici di grande impatto sulla valle sottostante. Gli appassionati di trekking apprezzeranno i sentieri che dal borgo si diramano verso il territorio circostante, offrendo escursioni di varia difficoltà immerse nella natura incontaminata del Parco Nazionale del Cilento. Non è forse la destinazione più adatta a chi cerca vita notturna e intrattenimento, ma regala emozioni autentiche a chi desidera assaporare la quiete e la bellezza di un angolo d’Italia ancora poco conosciuto.

Volare ad occhi e cuore aperto
Al termine di una giornata trascorsa a Trentinara, mentre il sole tramonta tingendo di rosso e oro le montagne del Cilento, si comprende perché questo piccolo borgo abbia conquistato l’appellativo di “terrazzo sul Cilento”. Non è solo una questione di altitudine o di posizione geografica privilegiata: è una sensazione più profonda, quasi spirituale, di elevazione, di contatto con qualcosa di più grande di noi. La maestosità del panorama che si ammira dalla Ripa non è solo uno spettacolo per gli occhi, ma un’esperienza che nutre l’anima, che ispira riflessioni sul nostro posto nel mondo, sulla grandezza della natura, sulla bellezza che ci circonda e che troppo spesso, presi dalla frenesia quotidiana, dimentichiamo di contemplare.
Trentinara non è una destinazione per tutti: richiede uno spirito disposto a rallentare, a godere delle piccole cose, ad apprezzare l’autenticità di un luogo che ha saputo conservare la propria identità pur aprendosi all’accoglienza. Un luogo dove la leggenda di Saul e Massaro Giuseppe non è solo un racconto per turisti, ma una metafora della passione con cui gli abitanti di questi territori hanno amato la propria terra, con cui si sono aggrappati a questi monti difficili ma generosi, con cui hanno difeso tradizioni e valori attraverso i secoli.
Lasciando questo balcone naturale, con il suo panorama mozzafiato impresso nella memoria e il sapore autentico della sua cucina ancora sul palato, si porta con sé non solo il ricordo di una bella giornata di vacanza, ma qualcosa di più prezioso: la consapevolezza che esistono ancora angoli d’Italia dove il tempo ha un valore diverso, dove la bellezza non è artificiale ma nasce dall’armonia tra l’opera dell’uomo e quella della natura, dove l’accoglienza non è una formula commerciale ma un’attitudine genuina. E forse, mentre si percorre la strada del ritorno, si scopre di portare con sé anche un desiderio: quello di tornare presto a Trentinara, per ammirare nuovamente quel panorama infinito, per passeggiare ancora lungo il Sentiero dell’Amore, per sentirsi, almeno per un giorno, sospesi tra cielo e terra, in equilibrio perfetto tra passato e presente, tra sogno e realtà.
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